• 11 Ottobre

    Il Metaverso è l’isola che ancora non c’è.

     

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Il futuro è tutto da costruire. Una considerazione a partire dal Talk “Metaverse & Hyperconvergence” che Christian Cantamessa ha tenuto all’Italian Tech Week.

 

Il cyberpunk fornisce il linguaggio e le prime coordinate di un indefinito presente digitale. Come nel caso del Cyberspazio di Gibson e del Metaverso di Stephenson, le parole mutuate dalla fantascienza aiutano a vedere un futuro ancora da costruire. Christian Cantamessa parla di Iperconvergenza per indicare non il risultato finale, ma il processo che potrebbe portare al Metaverso. Convergenza hardware, perché per essere ovunque dobbiamo poter accedere in modo automatico con qualunque dispositivo, non solo AR o VR. Convergenza software cross piattaforma, dove tutti gli asset sono liberamente trasferibili da un ambiente ad un altro grazie alla totale integrazione dei tool di sviluppo. Convergenza dei contenuti come musica, cinema, tv, branding, shopping.

 

Il Proto-Metaverso, il primo ambito di applicazione è il Gaming. Nelle esperienze e negli sviluppi avanzati dei Game Developer ci sono i mattoni per costruire il Metaverso. Come dimostrano gli investimenti miliardari dei big tecnologici, i videogiochi sono all’avaguardia nella convergenza dei 3 elementi. Attraverso la Gamification e il design comportamentale offrono ispirazione e engagement, meccaniche e modalità per intrattenere l’audience di riferimento. Tale sperimentazione può funzionare anche in contesti non ludici, siano essi retail marketplace o piattaforme di education, eventi, advertising.

 

Per unire le persone, abbattere le frontiere e superare ogni limite, dal punto di vista tecnologico il Metaverso dovrà essere abilitante in tempo reale, immersivo e interoperativo, omnicanale e multiplayer. Con ogni evidenza sarà la prossima rivoluzione digitale, se non altro perché con la sua potenziale creazione di 5 trilioni di dollari di valore entro il 2030, avrà impatto su tutto e non potrà essere ignorato. Inteso come Extended Reality totalizzante cambierà la società e porterà benefici in molti settori, consentendo nuovi livelli di interazione. Dovrà essere guidato da una logica di partecipazione libera e non di sfruttamento. Sarà unico, inclusivo, sicuro, salubre, democratico, equo, sostenibile. Decisamente un vasto programma.

 

Metaverso è un po’ come dire futuro, contiene tutto e non si può definire in un solo modo. Ma sappiamo che arriverà e sarà come sapremo costruirlo nel tempo. Non abbiamo bisogno di bolle speculative, ma di un decisivo e soddisfacente cambiamento della nostra realtà personale e sociale. C’è voglia di futuro come miglioramento reale delle nostre vite. Non si vuole una fuga nel virtuale, ma una modalità sorprendente per creare esperienze inedite. In ultima analisi rimaniamo umani e analogici: nell’era del Metaverso è sufficiente della vernice hi-tech per rivoluzionare la moda, come dimostra la viralità avuta dalla performance dello Spray Dress di Bella Hadid avvenuta negli stessi giorni dell’Italian Tech Week.

 

Insomma abbiamo un futuro che per definizione ancora non c’è, ma che stiamo plasmando giorno dopo giorno grazie a una visione piuttosto definita e una serie di nuovi paradigmi, con l’intenzione di non farlo rimanere una estensione frastagliata dell’attuale mondo digitale, ma di portarlo ad essere una risorsa compiuta potenzialmente infinita. Allora avanti, con una ricetta antica e sempre nuova: immaginazione e fede profonda nella possibilità di realizzare i nostri desideri. “Seconda stella a destra, questo è il cammino. E poi dritto fino al mattino.”

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